di Luciano Pignataro
Vespa dedica il nuovo bianco alla moglie
Corsi e ricorsi storici anche nel vino. Dopo il mantra dei vitigni autoctoni, che ci vede responsabili al pari e forse più di altri, si riscopre l’antica saggezza contadina del blend che sicuramente consente una maggiore stabilità di risultato finale e in cui a Bordeaux sono maestri.
Bruno Vespa dedica alla moglie il primo grande bianco aziendale che rappresenta una doppia sfida: la prima è realizzarlo nella regione più rossista d’Italia con il famoso tridente Primitivo, Negroamaro e Nero di Troia. La seconda è il ritorno di un vitigno internazionale, lo Chardonnay, sulla scena, stavolta maritato alla Verdeca e al Fiano in parti uguali. Il risultato è davvero lusinghiero, ma la mano di Riccardo Cotarella non tradisce mai: freschezza, complessità, allungo finale piacevolmente amaro. Un vino destinato a durare molti anni e che invitiamo a conservare. Potente ma elegante, potrete abbinarlo anche a piatti ben strutturati.