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di Carlo Cambi
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Un bianco salentino da degustare “Porta a Porta”
[/vc_column_text][vc_empty_space height=”40px” alter_height=”none” hide_on_mobile=””][vc_column_text css=”.vc_custom_1620727245195{padding-top: 10px !important;}”]Al primo sorso m’ha suggerito un verso di Fabrizio de Andrè che metto in parafrasi: “C’è chi il vino lo fa per noia, chi se lo sceglie per professione, Bruno Vespa né l’uno né l’altro, lui lo fa solo per passione”. Questa che ho avuto la buona sorte di degustare è una bottiglia di sentimento e di passione. Bruno che quando parla di vino smette i panni della star, ma s’en va d’umiltà vestuto ha fatto questa bottiglia come gesto d’amore per sua moglie. Augusta Iannini, con la toga da magistrato è sempre stata lontanissima dai riflettori, mamma di Federico e Alessandro, i vignaioli di casa, s’è appassionata al vino e però non ama i rossi.
Fare bianchi là dove i Vespa hanno terra opima è impresa ardua: siamo a Manduria e Avetrana culla del Primitivo, terra di Negramaro e di Uva di Troia, bacche nere di spiccatissima mediterraneità dove il Salento pare conferire ai mozzi l’incessante ritmo della pizzica.
Ma Riccardo Cotarella, l’enologo di maggior fama, che da sempre cura le bottiglie di casa Vespa (ha fatto con il Fedale il Primitivo e il Terre Giunte insolita e riuscitissima join-venture con Masi tre rossi archetipici e di eccelsa qualità) ha raccolto la sfida.
È scaturito cosi il fantastico Donna Augusta prima vendemmia del 2019. La scelta delle uve è paradigmatica: radice territoriale con la verdesca, respiro mediterraneo con il Fiano, struttura, polpa e sguardo sul mondo con lo Chardonnay. Fiano e Verdesca fanno solo acciaio, lo Chardonnay per il 40% della massa fermenta e sta in legno piccolo per sei mesi. Fatto il blend il vino conosce legno e vetro per un anno. E finalmente eccolo nel bicchiere.
Il colore è solare, il naso una festa dei sensi: si parte con la polpa tra l’esotico (banana, accennato mango) e il mielato, poi arrivano refoli di spezia, di giardino mediterraneo tra la salvia e l’origano, di agrume maturo. Il palato è ampio in perfetto equilibro: l’ingresso è quasi impetuoso, s’affina in sensazione di fresca sapidità per chiudere lunghissimo tra l’agrume e l’armellina. La freschezza unita alla struttura raccontano che è destinato a notevole longevità! Vino da pesce pregiato, da cus cus, da tutto ciò che è sapore mediterraneo: impeccabile con i crudi di conchiglie e crostacei, elegante di nerbo per l’aperitivo.
Per me, sarò prosaico, è da orecchiette cime di rapa e ricotta salata![/vc_column_text][vc_empty_space height=”35px” alter_height=”none” hide_on_mobile=””][vc_btn title=”SCOPRI IL NUOVO BIANCO IGT DEL SALENTO” style=”flat” shape=”square” color=”danger” align=”center” link=”url:https%3A%2F%2Fvespavignaioli.it%2Fprodotto%2Fdonna-augusta%2F|||”][/vc_column][/vc_row]